Criminale di guerra libico arrestato al BER: cosa succederà dopo?

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Il 18 luglio 2025, Chaled al-Hishri, un sospetto criminale di guerra libico, è stato arrestato all'aeroporto BER.

Am 18.07.2025 wurde Chaled al-Hischri, ein mutmaßlicher libyscher Kriegsverbrecher, am Flughafen BER festgenommen.
Il 18 luglio 2025, Chaled al-Hishri, un sospetto criminale di guerra libico, è stato arrestato all'aeroporto BER.

Criminale di guerra libico arrestato al BER: cosa succederà dopo?

Ieri è stato annunciato che un presunto leader della milizia libica è stato arrestato all'aeroporto di Berlino-Schönefeld. L'arresto di Khaled al-Hishri, noto anche come Al-Buti, è avvenuto su richiesta della Corte penale internazionale (CPI). Il 46enne è accusato di crimini gravi, tra cui crimini di guerra e crimini contro l'umanità, riferisce Deutschlandfunk.

Al-Hishri, un membro di spicco della milizia Rada a Tripoli, è noto anche per il suo ruolo di capo di una prigione femminile situata sul sito dell'aeroporto di Mitiga controllato dalla milizia Rada. Si dice che in questa prigione siano state documentate numerose violazioni dei diritti umani, inclusi maltrattamenti e torture. L'arresto attira l'attenzione sulle brutali condizioni prevalenti lì e sulle sfide attuali nella protezione dei diritti umani in Libia, aggiunge Zeit.

Situazione giuridica internazionale

La situazione che circonda al-Hishri fa luce sulle funzioni e sull’importanza della Corte penale internazionale, che ha iniziato ad operare nel 2002. Secondo il Ministero degli Esteri, la Corte penale internazionale non è solo responsabile di perseguire i crimini contro l’umanità, ma agisce anche come tribunale complementare ai sistemi giuridici nazionali. Agisce quando gli Stati non sono in grado o non sono disposti a perseguire crimini gravi. La giurisdizione si applica solo se lo Stato del reato o dell'autore è uno Stato contraente dello Statuto di Roma o ha riconosciuto tale giurisdizione.

In questo caso, l'arresto di al-Hishri è stato effettuato nel quadro della cooperazione internazionale per combattere i crimini di guerra e le violazioni dei diritti umani. La decisione di trasferire il detenuto alla Corte penale internazionale spetta ora alla Corte regionale superiore di Brandeburgo, che apre un ulteriore capitolo nella complessa situazione giuridica che circonda la Libia e le condizioni violente che prevalgono nel paese. Gli sforzi internazionali per assicurare tali crimini alla giustizia sono cruciali, non solo per la Libia, ma anche per il sistema legale internazionale nel suo insieme.

Resta da vedere come si svilupperà questo caso. Ciò che è certo, però, è che le autorità internazionali continuano a essere chiamate a dare voce alle vittime dei crimini di guerra e a garantire giustizia.