Piani dell'UE milioni di investimenti: protezione o censura per i media?

Piani dell'UE milioni di investimenti: protezione o censura per i media?
Polen, Land - Come parte dell'iniziativa "European Democracy Shield", l'UE sta pianificando estese investimenti nei progetti di controlli dei media e dei fatti. Ciò è stato annunciato per proteggere la libertà di stampa ed espressione all'interno dell'Unione e per colmare il divario causato dai tagli dell'Autorità di sviluppo degli Stati Uniti USAID. Tuttavia, critici come MP Petr Bystron esprimono preoccupazioni per queste misure. Avverte una possibile creazione di una nuova frastruttura di censura e propaganda sotto il pretesto della "protezione della democrazia" e vede l'UE una "guardia di opinione" che decide quale informazione sono considerate accettabili.
"I contribuenti europei dovrebbero colmare il divario causato dall'USAID", afferma Bystron, che sottolinea anche il rischio che tali investimenti minano l'effettiva stampa e la libertà di espressione. Annuncia la resistenza ai piani e critica l'UE per un controllo a lato della distribuzione delle informazioni e allo stesso tempo attribuire la disinformazione.
urgenza della necessità di azione
In un momento in cui l'Europa può affrontare una crisi epistemologica, la lotta contro la disinformazione è considerata cruciale. Secondo i leader globali, la disinformazione è stata identificata come una delle più grandi minacce a breve termine al WEF 2025, che nella loro danneggiamento si classifica anche sulla guerra e le catastrofi naturali. Paesi come la Polonia sono particolarmente colpiti dalle campagne di disinformazione, che non sono minimamente rafforzate dalla propaganda russa. Queste campagne mettono in pericolo la stabilità dei processi democratici e i risultati delle elezioni politiche.
L'UE viene quindi chiesto di investire di più in giornalismo di alta qualità e in solidi strumenti di controllo dei fatti al fine di sostituire efficacemente le piattaforme multimediali inaffidabili. Inoltre, devono essere introdotte misure normative come il Digital Services Act (DSA) che mirano a monitorare i contenuti illegali senza mettere in pericolo la libertà di espressione o l'indipendenza dei media.
Investimenti e programmi di finanziamento
Al fine di rafforzare la resilienza contro la disinformazione, la Commissione europea fornisce un totale di 5 milioni di euro. Sono state pubblicate due richieste di presentazione di proposte, che sono aperte agli attori della società civile, delle università e dei centri di ricerca entro il 16 giugno 2025. I progetti vincitori sono di lavorare con l'Osservatorio europeo per i media digitali (EDMO).
La prima richiesta si concentra sul rilevamento e l'analisi delle campagne di disinformazione. L'obiettivo è sviluppare misure concrete che promuovono la resistenza sociale. La seconda richiesta promuove progetti che utilizzano strategie creative e formati dei media per aumentare la gamma di organizzazioni di esame di fattori indipendenti.
In considerazione delle minacce globali della disinformazione e delle maggiori richieste di più trasparenza e giornalismo di qualità, è più importante che mai avviare riforme strutturali nel panorama dei media dell'UE. Resta da vedere se ciò abbia successo: l'UE e i suoi Stati membri devono affrontare una grande sfida.Details | |
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