I dipendenti della LEAG a Cottbus lottano contro progetti ineguali di centrali elettriche
A Cottbus i dipendenti della LEAG protestano contro i progetti ineguali di centrali elettriche e chiedono condizioni eque per l’espansione energetica.

I dipendenti della LEAG a Cottbus lottano contro progetti ineguali di centrali elettriche
A Cottbus, una città caratterizzata dall'industria energetica, si è recentemente verificata una protesta su vasta scala: più di 2.000 dipendenti della LEAG si sono riuniti per manifestare contro i requisiti di ubicazione previsti per l'ampliamento di nuove centrali a gas. Lo scontento si concentra sull'annuncio del Ministero federale dell'economia secondo cui la maggior parte della nuova capacità delle centrali elettriche sarà costruita nel sud della Germania. Molti lusaziani percepiscono questo come uno svantaggio strutturale della loro ubicazione, poiché dei 20 gigawatt totali, circa 13,3 gigawatt saranno costruiti nel sud della Germania, precisamente in Baviera e Baden-Württemberg. Per la Germania settentrionale e orientale sono disponibili solo 6,7 gigawatt, che la LEAG considera categoricamente troppo bassa. Corrente di Niederlausitz riferisce sulle numerose preoccupazioni dei dipendenti.
Durante la protesta, avvenuta dopo una riunione aziendale allo stadio LEAG-Energie, Uwe Teubner, presidente del comitato aziendale del gruppo, ha affermato che il cosiddetto “Bonus Sud” non solo mette in pericolo le prospettive future della Lusazia, ma mette anche alla prova la pace sociale nella regione. Le regioni colpite dall’eliminazione graduale del carbone hanno davanti a sé un compito immane nel trasformare le proprie regioni energetiche, compito reso ancora più difficile dalle disparità di opportunità. Una parte dei dipendenti della LEAG si è già preparata per l’eliminazione graduale del carbone prevista per il 2038 e ora si aspetta un certo riconoscimento da parte del governo federale, responsabile della trasformazione delle regioni energetiche.
Trasformazione delle regioni energetiche
LEAG sta già pianificando concretamente la costruzione di tre gigawatt di nuove centrali elettriche a gas alimentate a idrogeno nelle sedi di Schwarze Pumpe e Jänschwalde. Queste centrali sono destinate non solo a rafforzare la matrice energetica della Lusazia, ma anche a sostenere le energie rinnovabili dipendenti dalle condizioni meteorologiche. I requisiti tecnici sono già in vigore grazie ai collegamenti alla rete esistenti e all'ubicazione delle centrali elettriche. Il CEO della LEAG Adolf Roesch ha chiarito che l'azienda si sta preparando per questo sviluppo da due anni e ora sta spingendo per la rapida attuazione della strategia relativa alle centrali elettriche. Il suo appello è sottolineato dal sostegno dell'IGBCE, rappresentato da Michael Vassiliadis, che chiede anche un bonus di trasformazione per gli investitori.
Ma che dire dell’approvvigionamento energetico sostenibile in Germania? Secondo un rapporto di rbb24 Il “bonus sud”, cioè la preferenza per nuove centrali elettriche situate nel sud, potrebbe scoraggiare gli investimenti in Lusazia e nelle altre regioni colpite. Ciò potrebbe mettere a repentaglio il cambiamento strutturale in questi settori e costare posti di lavoro. La proposta del bonus Sud non è stata ancora decisa e dovrà essere approvata dalla Commissione Ue. In un momento in cui è urgente garantire posti di lavoro e portare avanti la transizione energetica, l’ultima parola potrebbe non essere ancora stata detta.
Sostegno statale al cambiamento strutturale
Il governo federale ha raccolto la sfida con la legge sull’eliminazione del carbone e la legge sul rafforzamento strutturale delle regioni carbonifere. Nell’ambito di queste leggi, approvate nel luglio 2020, si prevede di porre fine alla produzione di energia elettrica da carbone entro il 2038 e sono previste ingenti risorse finanziarie: fino a 40 miliardi di euro saranno messi a disposizione per le regioni colpite dalla lignite. Inoltre, entro la fine del 2028 dovranno essere creati almeno 5.000 nuovi posti di lavoro nelle autorità federali per mitigare le conseguenze dell’abbandono graduale del carbone. Questo impegno è riassunto in un rapporto del Ministero federale dell'economia e dell'energia, che descrive le misure a sostegno delle regioni dettagliato, come il governo intende guidare le regioni energetiche verso il futuro.