Gli agricoltori aprono le loro fattorie: dialogo tra attivisti per il clima e gli animalisti!
Gli agricoltori del Brandeburgo stanno aprendo le loro aziende agricole agli attivisti climatici per promuovere il dialogo e la comprensione in agricoltura.

Gli agricoltori aprono le loro fattorie: dialogo tra attivisti per il clima e gli animalisti!
Con una straordinaria iniziativa, agricoltori e attivisti ambientali in Germania hanno deciso di colmare il divario tra agricoltura e protezione del clima. L’alleanza “Siamo stufi” ha lanciato un’entusiasmante campagna che riunisce agricoltori e attivisti. Da giovedì a domenica, cioè fino al 22 giugno, circa 30 agricoltori apriranno le loro aziende agricole agli attivisti per la protezione degli animali e del clima. Questa opportunità non solo consente una maggiore comprensione delle sfide degli agricoltori, ma promuove anche la collaborazione in un momento in cui i cambiamenti climatici e l’aumento dei prezzi alimentari stanno diventando una realtà quotidiana per molti.
Nel Brandeburgo partecipano quattro aziende di Müncheberg, Potsdam e Märkisch Luch. Gli agricoltori aprono le loro porte e permettono agli attivisti di vivere da vicino la realtà delle pratiche agricole e di collaborare per due giorni. Questa iniziativa potrebbe svolgere un ruolo importante nel dialogo tra le diverse parti interessate e ridurre i pregiudizi. In passato le segnalazioni di violazioni del benessere degli animali nell'allevamento degli animali hanno regolarmente portato a proteste, ma ora i protagonisti stanno cercando di comunicare ad armi pari. Forte n-tv Ciò è particolarmente degno di nota perché vi partecipano attivisti di gruppi per la conservazione della natura e Greenpeace.
Eventi del fine settimana
Parallelamente a queste attività si svolgono altri eventi in varie parti della Germania, come ad esempio a Prebberede (Meclemburgo) e Buddenhagen (Pomerania Occidentale). Agricoltori ed eco-attivisti vogliono riunirsi qui per sviluppare soluzioni comuni come parte della campagna “Fattoria del futuro”. Questo evento si è affermato negli ultimi anni e si tiene ora per la quinta volta per discutere le sfide dell'agricoltura in tempi di cambiamento climatico. Gli argomenti spaziano dalle condizioni dell'azienda agricola alle sfide politiche ed economiche da superare. Forte Corriere del Nord A questi formati di scambio partecipano attivisti provenienti da oltre 60 organizzazioni diverse, il che sottolinea la diversità di opinioni e prospettive.
Un esempio di dialogo riuscito si trova presso la fattoria biologica Schwalbennest nel Brandeburgo orientale, dove Rahel Böhme e Josefa Voigt si immergono nel mondo dell'agricoltura sostenibile. La proprietaria dell'azienda agricola, Martina Bressel, gestisce con la famiglia e i dipendenti circa 50 ettari, alleva oltre 80 pecore e conduce un'economia circolare particolarmente sostenibile. La loro filosofia di allevare solo il maggior numero di animali possibile da nutrire si riflette nella loro pratica quotidiana. “Utilizziamo il letame dei nostri animali come fertilizzante e ci affidiamo a metodi di coltivazione agroecologici”, spiega Bressel, sottolineando che l’economia circolare è di grande importanza. Anche taz riferisce sulle sfide che derivano da un sistema di sostegno orientato all’ettaro che favorisce le grandi aziende agricole e svantaggia le aziende agricole più piccole e biologiche.
Uno sguardo al futuro
La discussione sul futuro dell’agricoltura biologica mostra che le riforme politiche sono essenziali. "Entrare nell'agricoltura sta diventando sempre più difficile a causa dell'aumento dei prezzi dei terreni", osserva Böhme, sottolineando la necessità che politica e società collaborino per trovare soluzioni. Gli investitori che acquistano terreni agricoli come investimenti immobiliari contribuiscono all’ulteriore carenza di terreni per i giovani agricoltori. Questo sviluppo crea incertezza e scoraggia i giovani che vogliono entrare nel mondo dell’agricoltura. Resta da vedere se iniziative come “Siamo stufi” potranno contribuire a inaugurare una transizione agricola che è più necessaria che mai.