Il ministro dell’Economia Schulze: la riforma agricola dell’UE mette in pericolo i nostri agricoltori!
Il ministro dell'economia Schulze critica la prevista riforma agricola dell'UE ritenendola inaccettabile e si batte per gli interessi dei contadini della Sassonia-Anhalt.

Il ministro dell’Economia Schulze: la riforma agricola dell’UE mette in pericolo i nostri agricoltori!
Il ministro dell'economia della Sassonia-Anhalt, Sven Schulze, ha suscitato scalpore nel dibattito odierno sulla riforma della politica agricola comune (PAC). Ha definito "inaccettabili" le proposte della Commissione europea e parla di una ristrutturazione radicale che potrebbe andare a scapito degli agricoltori. Schulze è fermamente contrario alle modifiche, che entreranno in vigore nel 2028. La prevista riduzione del budget agricolo da circa 387 miliardi a 300 miliardi di euro suscita grande preoccupazione tra gli agricoltori. “Ciò è irrealistico e irresponsabile”, sottolinea Schulze, mentre si oppone alla riforma nella sua forma attuale a livello federale e comunitario.
La riforma della PAC mira a modificare i criteri di ammissibilità per l'agricoltura. Un punto centrale è la fusione del Fondo agricolo con altri settori politici che, secondo gli esperti, potrebbe mettere a repentaglio il necessario sostegno all'agricoltura. Fin dal suo lancio nel 1962, questa iniziativa è stata concepita per garantire una vita dignitosa agli agricoltori europei ed è quindi un fattore cruciale per la stabilità dell’approvvigionamento alimentare dell’UE. Secondo agriculture.ec.europa.eu, la PAC mira anche a promuovere pratiche agricole sostenibili per affrontare le sfide del cambiamento climatico e preservare le aree rurali.
Tagli controversi
Un altro punto controverso riguarda le eco-regolamentazioni in discussione nell’ambito della riforma della PAC. Mentre inizialmente si sarebbe dovuto riservare almeno il 30% del budget a queste norme, il dipartimento ambientale competente ha ora respinto questo piano. Attualmente solo il 25% è previsto per le normative sul biologico, cosa che incontra l'insoddisfazione di molti agricoltori. Lo riferisce oggi l'agricoltura che la flessibilità nella distribuzione del bilancio potrebbe portare a ulteriore incertezza, soprattutto se non si accede ai finanziamenti. Questa pratica potrebbe comportare il ritiro di fondi da altri settori nel caso in cui le eco-normative fossero sottoscritte in eccesso.
La “fase di apprendimento” dal 2023 al 2024 getta luce sulla situazione. Durante questo periodo i fondi non utilizzati per le eco-regolamentazioni possono confluire nel 2° pilastro, il che costituisce un certo buffer a breve termine. Ma quanto è sostenibile questo approccio se gli agricoltori sono ancora sotto pressione per produrre prodotti orientati al mercato? Punti salienti di N-TV che molti agricoltori sono preoccupati per i cambiamenti imminenti e dovranno aspettare e vedere come si svilupperanno le condizioni di mercato.
Il futuro della PAC e degli agricoltori
La PAC mira non solo a sostenere i redditi, ma anche a migliorare la produttività agricola e a sostenere l’occupazione nel settore agricolo, un compito importante in un ambiente in cui gli agricoltori spesso affrontano sfide enormi. La pressione della crisi climatica e la necessità di pratiche sostenibili sono al centro dell’attenzione. L’impegno nei confronti della PAC potrebbe contribuire a creare prospettive rassicuranti per gli agricoltori nel lungo termine, ma l’attuale riforma porta con sé incertezze che fanno versare gocce di sudore sulla fronte.
I prossimi mesi saranno cruciali per l’attuazione delle riforme e per il futuro dell’agricoltura in Europa. Schulze e numerosi altri attori del settore faranno tutto ciò che è in loro potere per rappresentare gli interessi degli agricoltori cercando al tempo stesso un percorso sostenibile per il futuro approvvigionamento alimentare dell'Europa.