Jena: 5.000 manifestano contro l'estremismo di destra e per la solidarietà!

Transparenz: Redaktionell erstellt und geprüft.
Veröffentlicht am

Il 15 giugno 2025, oltre 5.000 persone hanno manifestato a Jena contro l'estremismo di destra e per il rilascio degli accusati di estremismo di sinistra.

In Jena demonstrierten am 15.06.2025 über 5.000 Menschen gegen Rechtsextremismus und für die Freilassung angeklagter Linksextremisten.
Il 15 giugno 2025, oltre 5.000 persone hanno manifestato a Jena contro l'estremismo di destra e per il rilascio degli accusati di estremismo di sinistra.

Jena: 5.000 manifestano contro l'estremismo di destra e per la solidarietà!

A Jena il 15 giugno 2025 più di 5.000 persone hanno preso parte a un’imponente manifestazione antifascista. Questo evento, diretto contro l'estremismo di destra, ha commemorato anche gli imputati nel cosiddetto “complesso di Budapest”. La manifestazione è stata organizzata da un'alleanza di partiti e gruppi di sinistra che ha mobilitato partecipanti da tutta la Germania. I relatori non solo hanno condannato l'estremismo di destra, ma hanno anche solidarizzato con i presunti estremisti di sinistra accusati di atti violenti contro gruppi estremisti di destra, come rapporti MDR.

Ma gli incidenti hanno offuscato l'atmosfera: tre agenti di polizia sono rimasti feriti in scontri pirotecnici e sono stati scoperti complessivamente cinque crimini. Inizialmente la polizia si aspettava circa 2.500 partecipanti, ma il numero elevato ha sorpreso tutti. A causa delle temperature fino a 33 gradi Celsius, raggiunte alle 17, il percorso originariamente previsto per la manifestazione ha dovuto essere abbreviato perché molti partecipanti erano esausti.

Solidarietà e critiche

Un momento culminante dell'evento è stato il discorso di un padre la cui figlia è detenuta in Ungheria in relazione al complesso di Budapest. Ha criticato le condizioni carcerarie in cui ha sofferto sua figlia e ha chiesto la non violenza. Il dibattito attorno al complesso di Budapest mostra una repressione transfrontaliera, che ora ha assunto anche dimensioni europee, come osserva nd aktuell.

Il complesso di Budapest comprende 18 sospetti provenienti da diversi paesi che sono stati identificati dal sistema giudiziario ungherese. Gli imputati sono accusati, tra l'altro, di lesioni personali gravi e di appartenenza ad un'organizzazione criminale. Esiste il rischio di pene detentive fino a 24 anni, il che sottolinea l’esplosività e la complessità della questione. Dopotutto, alcuni degli accusati sono già in custodia, mentre altri hanno ricevuto la liberazione dalla custodia, ma non è chiaro quando le commissioni parlamentari competenti dell'UE si occuperanno di questi casi.

Lo spazio digitale come terreno fertile

In mezzo a queste controversie è importante considerare anche il ruolo di Internet. Un nuovo opuscolo dell’Ufficio federale per la protezione della Costituzione ha chiarito come gli attori estremisti di destra utilizzino le piattaforme digitali per diffondere le loro ideologie e reclutare nuovi seguaci. L'attenzione si concentra in particolare su piattaforme come Facebook, X (ex Twitter), Steam e Telegram. L'Ufficio federale per la protezione della Costituzione avverte che Internet funge da spazio centrale di radicalizzazione che può portare ad atti di violenza terroristici di destra.

Sebbene molti attivisti della scena estremista di destra non abbiano relazioni reali, riescono a creare una rete pericolosa attraverso i social media. La brochure evidenzia inoltre come i contenuti estremisti di destra vengano sempre più mescolati con argomenti socialmente diffusi al fine di ampliare i confini del discorso politico. Date queste dinamiche, è essenziale che sia le autorità che la società civile adottino azioni attive contro l’odio e i discorsi di incitamento all’odio online.

Gli eventi di Jena non fanno solo parte di una cultura di protesta locale, ma sono il simbolo di una lotta sociale molto più ampia contro l’estremismo di destra e per la protezione dei diritti umani sulla scena internazionale. Le richieste e il dramma nelle discussioni che circondano il complesso di Budapest testimoniano la complessità delle lotte politiche moderne. La domanda rimane: come possiamo rispondere a tali sviluppi per garantire sia sicurezza che libertà?