Sassonia-Anhalt: il Primo Ministro chiede controlli alle frontiere e riforme!
Il primo ministro della Sassonia-Anhalt sottolinea la necessità di controlli alle frontiere per proteggere i confini statali e le procedure di asilo.

Sassonia-Anhalt: il Primo Ministro chiede controlli alle frontiere e riforme!
Negli ultimi giorni le discussioni sui controlli alle frontiere in Germania hanno acquisito slancio. Il primo ministro della Sassonia-Anhalt Reiner Haseloff (CDU) sottolinea instancabilmente l'urgente necessità di controlli alle frontiere e di respingimento dei richiedenti asilo. Crede che sia essenziale per una nazione garantire l’integrità dei suoi confini e chiede adeguamenti alla legge esistente se i tribunali dovessero esaminare le deportazioni. Dal suo punto di vista, questa misura necessaria si inserisce in un contesto politico più ampio, perché attualmente in Sassonia, Turingia e Brandeburgo non esiste una maggioranza assoluta del centro democratico, il che complica ulteriormente la situazione, come riferisce fundscene.com.
Il primo ministro della Renania-Palatinato, Alexander Schweitzer (SPD), avverte invece che i controlli alle frontiere non devono diventare una situazione permanente. Anche la presidente del Consiglio federale Anke Rehlinger (SPD) ha chiesto che la Germania ritorni in uno spazio Schengen senza controlli alle frontiere e ha criticato la necessità di funzionari di frontiera alle barriere inesistenti. Queste contraddizioni nel panorama politico rendono chiaro che la questione dell’immigrazione e dell’asilo rimane altamente delicata e controversa.
Il sistema Dublino: regole e sfide
Il sistema Dublino svolge un ruolo centrale nel contesto delle domande di asilo. Il Regolamento Dublino III stabilisce quale Stato membro dell’UE è competente per le domande di asilo. Si applica a tutti i paesi membri, nonché a Svizzera, Liechtenstein, Islanda e Norvegia. Lo scopo del sistema Dublino è che i precedenti personali dei richiedenti e le storie di fuga siano identificati e valutati una sola volta. L’obiettivo è prevenire la migrazione secondaria all’interno dell’Europa, in cui i rifugiati si recano in un altro paese per presentare lì una nuova domanda di asilo. Il BAMF verifica se un altro Stato è competente per la domanda di asilo, come riferisce WDR.
Se viene stabilito che un altro paese è responsabile, sorge l’obbligo di subentro. Se l'altro Stato è d'accordo, avviene il trasferimento ed è considerato un'espulsione. Tuttavia, queste condizioni quadro giuridiche non sono sempre facili da applicare: nella prima metà dell’anno sono state presentate circa 40.000 richieste di subentro ad altri Stati membri, ma solo circa 25.000 sono state accolte, e di fatto ci sono state solo circa 3.500 deportazioni.
Scadenze e procedure nel processo di asilo
La procedura Dublino è limitata nel tempo. Le autorità tedesche hanno sei mesi per effettuare il trasferimento, anche se in casi particolari questo periodo può essere prolungato fino a un anno e mezzo. Se ciò non avviene in tempo, la Germania sarà responsabile della procedura di asilo. Ciò rappresenta un’ulteriore sfida perché la base giuridica e le relative scadenze sono complesse. I richiedenti possono intentare una causa contro le decisioni del BAMF, il che può ritardare ulteriormente il processo. È anche importante che il trasferimento non avvenga nel paese di origine del richiedente, ma nell'altro Stato membro, come spiegato su [bamf.de](https://www.bamf.de/DE/Themen/AsylFluechtlingsschutz/AblaufAsylverfahrens/Dublin procedure/dublin procedure-node.html).
Questo confuso mix di richieste politiche e sfide legali dimostra che il dibattito sulle procedure di asilo e sui controlli alle frontiere in Germania è lungi dall’essere terminato. I paesi particolarmente colpiti, come la Sassonia-Anhalt, vedono la loro posizione sotto una nuova luce e contano su un chiaro margine di azione per proteggere i propri confini. In questa situazione mista, resta da sperare che si trovi una discussione obiettiva e soluzioni praticabili che rendano giustizia sia agli obblighi umanitari che alla realpolitik.