Il dilemma della Germania: ruolo di leadership tra Israele e Palestina?

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La Germania è sotto pressione per riconoscere la Palestina. Si discute di politica estera mentre si delineano nuovi conflitti e posizioni europee.

Deutschland steht unter Druck, Palästina anzuerkennen. Die Außenpolitik wird diskutiert, während neue Konflikte und europäische Positionen konturiert werden.
La Germania è sotto pressione per riconoscere la Palestina. Si discute di politica estera mentre si delineano nuovi conflitti e posizioni europee.

Il dilemma della Germania: ruolo di leadership tra Israele e Palestina?

La politica estera tedesca si trova ad affrontare le sfide attuali mentre la discussione sul riconoscimento della Palestina come Stato sta guadagnando slancio. Ciò è particolarmente alimentato dagli sviluppi nella Striscia di Gaza, dove le azioni aggressive di Israele hanno indignato molti stati europei. Forte NDR L’ordine mondiale liberale basato su regole è sull’orlo del baratro e l’Europa deve ridefinire il proprio ruolo in questo ambiente caratterizzato da politiche di potenza. Allo stesso tempo, alla Germania viene sempre più chiesto di assumere un ruolo di leadership.

Nell’attuale panorama politico, la pressione viene dagli Stati Uniti verso l’Europa affinché assuma una posizione ferma contro la Russia. La questione principale, tuttavia, è fino a che punto la Germania sarà in grado di gestire l’equilibrio tra la responsabilità storica nei confronti di Israele e le crisi attuali. Voci esterne della politica, tra cui il ministro federale Johann Wadephul (CDU), sottolineano la necessità di trovare una posizione europea unificata.

Reazioni e riconoscimento della Palestina

La Francia ha già fatto il primo passo e ha riconosciuto ufficialmente la Palestina come Stato. Il presidente Emmanuel Macron vede questa decisione come una base per i colloqui di pace tra Israele e Palestina. All'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha affermato che la guerra in corso nella Striscia di Gaza non è affatto giustificabile. Anche altri paesi come la Gran Bretagna, il Canada e l’Australia hanno adottato misure simili per esercitare pressioni su Israele ZDF riportato.

Secondo le statistiche internazionali, più di 150 dei 193 stati membri delle Nazioni Unite hanno riconosciuto la Palestina. Per l’Autorità Palestinese ciò rappresenta un significativo guadagno di prestigio, mentre i governi degli Stati Uniti e di Israele, in particolare il Primo Ministro Benjamin Netanyahu, liquidano questo riconoscimento come una “ricompensa per il terrorismo”. Il governo federale tedesco non prevede invece alcun riconoscimento a breve termine perché il cancelliere Friedrich Merz ritiene che i presupposti per questo non siano soddisfatti. Ha sottolineato che il riconoscimento dovrebbe essere il passo finale nel processo di pace verso una soluzione a due Stati.

Opinioni e sanzioni

Nella politica tedesca le opinioni sul riconoscimento della Palestina sono chiaramente divise. Mentre per la SPD il riconoscimento francese è un passo logico, il politico della CDU Jürgen Hardt ha affermato di non aspettarsi effetti positivi sulla situazione della pace. Wolfgang Ischinger, ex capo della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, vede il riconoscimento come un atto di disperazione e critica la perdita di credibilità nella politica estera europea. In questo contesto si discute anche di un elenco di sanzioni contro Israele DW riportato.

La Commissione Europea ha già avanzato proposte per fare pressione sul governo israeliano, con un pacchetto di sanzioni che richiede il consenso di 15 dei 27 stati dell’UE. Tuttavia, all’interno del governo federale ci sono opinioni diverse su questo tema. Un sondaggio di Forsa mostra che il 54% dei tedeschi è favorevole al riconoscimento della Palestina, mentre il 31% è contrario. Resta da vedere se e come la politica estera tedesca si svilupperà ulteriormente in questo conflitto complesso e a più livelli.